Chiesa senza particolari vincoli
CHIESA SANTI MARTINO E SAN’ANTONIO DI FERNO (VA)
Spesso ci troviamo a dover intervenire in strutture sotto la tutela delle Belle Arti: nel caso che portiamo in esempio la sovraintendenza delle Belle Arti si è imposta solo per alcuni dettagli ed è stato quindi possibile utilizzare diverse tecniche, spaziando tra le più particolari ed efficienti. La maggior parte dei muri non erano interessati da affreschi e quindi è stato molto più semplice intervenire. Grazie al rifacimento del pavimento in atto per la realizzazione del riscaldamento a pavimento, con la creazione di un vespaio areato con degli igloo siamo potuti intervenire analizzando la situazione. Gli altari presenti avevano una fondazione in mattoni pieni, la bonifica dei mattoni attaccati dall’umidità per risalita capillare.
Risanamento dei muri senza particolari vincoli della Sovrintendeza alle belle arti, la maggior parte dei muri non erano interessati ad affreschi, qui oltre al risanamento dei muri, si è proceduto nel rifacimento della pavimentazione della chiesa con un riscaldamento a pavimento.
Dopo un’attenta analisi dei muri e del luogo, abbiamo adottato un trattamento con una doppia iniezione per i muri interessati al dopo trattamento con la rimozione degli intonaci stessi.
Sistemi d’iniezione: resina più crema migratoria concentrata.
I marmi in questo caso andavano sostituiti come gli intonaci, Il trattamento è stato eseguito direttamente nei zoccoli in marmo, in questo modo sia il marmo che gli intonaci, facevano da casso per l’iniezione , abbiamo potuto eseguire un trammento molto efficace con iniezioni continue, infatti la resina d’iniezione a dispesone acquosa con pompa a bassa pressione è stata contenuta nel muro, la seconda iniezione è composta da creme migratorie, con la fase di riempimento dei fori creati per la prima iniezione.
Voce di capitolato
DESCRIZIONE DEI MATERIALI E DEI LAVORI DA FORNIRE
SBARRAMENTO ALLA RISALITA CAPILLARE – doppia iniezione-
Miscele di resine “ultrafini”, nano tecnologia Edil Ma.P.Uno, e resine di crema gelatinosa silossaniche, del tipo e quantità come di seguito indicati. Le quantità potranno variare in dipendenza del grado di assorbimento dei materiali costituenti la muratura, e dello spessore della stessa.
Perforazione di fori, diam. nominale mm. 14-16, eseguiti con interasse di 10-12 cm. lungo la parete da trattare, su un’unica fila alla base della muratura e profondità pari a 3/4 dello spessore della stessa fino a spessore 50/cm. Per spessori superiori il trattamento sarà eseguito da ambo i lati della muratura, al fine di realizzare lo sbarramento chimico continuo, contro la risalita capillare dell’umidità, come previsto.
Iniezioni delle miscele di resine, nei fori eseguiti.
- Prima iniezione di miscela di resine silaniche ultrafine.
- Seconda iniezione di resine silossaniche di crema gelatinosa “migratoria”.
Un nostro tecnico specializzato controllerà costantemente il grado di assorbimento del prodotto nella muratura, che sarà iniettato a mezzo di apposita pompa speciale a bassa pressione.
La quantità di resina da iniettare è in funzione sia del grado di umidità presente nelle murature, nonché delle condizioni generali dell’edificio e della tipologia dei materiali costituenti la struttura muraria.
Panoramica dell’intervento prima dell’intervento dell’impresa appaltatrice:
L’intervento delle iniezioni continue è importante esguirle prima di ogni altro intervento, infatti le risine iniettate hanno dei tempi ben prestabiliti nella loro tototale reticolazione, in più l’intonaco esistente fa da cassa per l’iniezione, in questo caso abbiamo anche i zoccoli in marmi a disposizione per il contenimento delle nostre iniezioni continue, dato che poi verranno rimossi per la totale bonifica dell’umidità per risalita capillare.
Precisazioni:
in questo specifico caso è stato opportuno eseguire il trattamento, primo di ogni altro intervento, per favorire la reticolazione della resina primaria e la migrazione della resina silossanica gelatinosa,al fine di favorire l’abbassamento dell’ umidità accumulata nei muri per risalita capillare e il rilascio del carico salino “efflorescenze”.
“Il fenomeno della risalita capillare è causato dall’idrofilia dei conglomerati edilizi, i quali fungono da corpo spugnoso per l’umidità e l’acqua presente in prossimità. Attraverso un meccanismo termo-igrometrico l’acqua allo stato liquido presente, migra per capillarità nei pori delle sottomurazioni, trascinando con se tutto il carico salino disciolto e presente nel muro. Una volta raggiunto l’equilibrio dinamico tra forza di gravità e ascesa capillare, l’acqua, grazie alla superficie di contatto dei capillari, evapora nell’ambiente, lasciando all’interno e all’esterno del supporto il carico salino. Quest’ultimo si concentra nelle aree di massima evaporazione dando luogo alle formazioni cristalline chiamate efflorescenze.”
Nota: nel caso di interventi in Chiese dove non vengono rimossi i pavimenti gli interventi saranno mirati e non saranni invasivi, non verrano forati i marmi ma saranno eseguite delle micro iniezioni non distruttive..
Scrostatura degli intonaci: qui la scrostatura è stata eseguita fino ad un’altezza interessata all’umidità e ai sali , almeno sopra 40/cm alla macchia che si nota,si notano le fasi di scrostatura degli intonaci interessati, l’altezza dal pavimento in altezza la scrostatura e il rifacimento degli intonaci, le altezze variano a secondo dell’esplosione dei Sali (salnitrio).
In fase di scrostatura dei vecchi intonaci, a base di cementi, si evince che l’umidità ha e la cristalizzazione dei Sali hanno sviluppato una forza di trazione degli stessi mattoni non indifferente, infatti l’intonaco stesso ha cartellato il vecchio intonaco di cemento, e addirittura si vede che ha rotto il mattone.
Sbancamento totale su tutta la superfice della pavimentazione di c.ca 60/cm, eseguito dall’impresa appaltatrice, a questo punto noi siamo intervenuti alla base dei muri in mattoni pieni, con delle iniezioni continue con resine atte al problema da affrontare, la miscela delle resine erano composte da vari materiali, quando si deve intervenire in questi casi, dopo lo sbancamento del pavimento, possiamo sbirrarirci con delle iniezioni continue e con svariati tipi di materiali.
Altare centrale: trattamento dopo sbancamento, oltre al carico salino per l’umidità della risalita capillare,che ha intaccato i marmi alla base, il trattamento è stato integrato con iniezioni continue,di resine riconsolidanti.
Il dopo sbacamento:
questo ci ha permesso di eseguire il trattamento nei mattoni di fondazione portanti degli altari a muro.
Altari a muro:
Un esempio di ispezione con assaggio per la totale rimozione del pavimento, si nota benissimo la fondazione ,in mattoni pieni, per sostenere l’Altare, la risalita capillare nei mattoni ha provocato l’esplosione dei Sali creando hai marmi di rivestimento efflorescenze saline (salnitrio), la cristalizzazione dei Sali con il loro carico salino ha intaccando i marmi.
Nota: in caso di interventi dove non è possibile rimuovere i pavimenti, e sotto i vincoli delle belle Arti, l’intervento viene eseguito con particolari accorgimenti non distruttivi e poco invasivi, si procede con dei perfori del diam. di 6/8/mm, si posizionano dei paker per l’iniezione, per semplificare, è come un ago in vena ad una persona, si può procedere con delle iniezioni continue con svariati tipi di resina per avere il risanamento del muro e il risultato finale desiderato, scongiurando e debellando il carico salino presente nel muro e nei marmi.